Mini-bond, lo strumento di finanza alternativa, che negli ultimi 5 anni ha visto crescere il valore nominale fino a superare 16,9 miliardi di euro, 2,9 miliardi considerando solo le emissioni delle piccole e medie imprese
Mini-bond: l'ottimo strumento per lo sviluppo delle PMI
Finalmente anche le piccole e medie imprese hanno accesso a strumenti finanziari di raccolta che prima erano d'esclusivo utilizzo di grandi imprese bene strutturate.
I mini-bond sono definiti come titoli obbligazionari (di qualsiasi scadenza) e cambiali finanziarie (con scadenza fino a 36 mesi) emessi particolarmente da piccole e medie imprese sul mercato mobiliare, sottoscritti da investitori qualificati e professionali.
Qual è perciò il ruolo delle imprese emittenti?
Offrire una remunerazione attraverso il pagamento di cedole a fronte della raccolta di capitale.
Quali sono le caratteristiche essenziali per poter usufruire di questo innovativo strumento finanziario?
- Sono necessari gli ultimi due bilanci in utile, di cui l’ultimo revisionato
- Il posizionamento del prodotto
- Trasparenza nella comunicazione
- Efficiente controllo di gestione
- Solido e dettagliato piano industriale
- Propensione all’internazionalizzazione
- Capacità ed esperienza nel management
I mini-bond sono uno strumento finanziario sicuramente necessario per chi sia deciso a intensificare il proprio business, finalizzando la crescita dell'azienda.
Perché le PMI ricorrono ai mini-bond?
- Per Interfacciarsi con investitori professionali sul mercato ottenendo visibilità
- I mini-bond contribuiscono a migliorare l’immagine dell’impresa e l’affidabilità percepita dal mercato
- I mini-bond consentono di avere certezza e stabilità sulle risorse per un certo numero di anni, anche perché il credito bancario non è così facilmente accessibile nel medio e lungo termine
- Il mini-bond può essere il preludio di un’ipotetica operazione successive come il private equity e la quotazione in Borsa
Negli ultimi anni, in particolare nel 2017, è stato riscontrato un forte interesse da parte delle PMI nei confronti dei mini-bond, dimostratosi un'ottima alternativa al debito bancario.
Il nord Italia ospita il 68,3% delle emittenti, in particolare la Lombardia con 64 PMI, pari al 29% del totale. Veneto e Trentino-Alto Adige sono rispettivamente al secondo e terzo posto. Grazie alla documentazione pubblicamente consultabile, è stato possibile individuare le principali motivazioni di collocamento.
- In 145 casi l’obiettivo era la crescita interna
- In 42 casi l’obiettivo era la ristrutturazione delle passività finanziarie
- In 22 casi il mini-bond rappresentava la soluzione per la crescita estera e per acquisizioni
- In 9 casi, con emissioni a breve durata, era correlato alla gestione del ciclo di cassa
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