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News & Eventi

CSR - Italfinance per Cascina Don Guanella

30 dicembre 2019

Questa che vedi in foto è Piazza Rosè, un’antica cascina situata ai piedi del Monte Moregallo, in provincia di Lecco. La famiglia Gavazzi, proprietaria di questa tenuta da generazioni, è stata protagonista indiscussa del sistema agricolo-manifatturiero locale nei secoli scorsi, rivestendo la tenuta di un ruolo sociale e produttivo locale molto significativo.

Si coltivava il gelso, la vite, l’ulivo, un piccolo orticello, e si allevavano mucche, maiali, polli, conigli. Il tempo era scandito dalle stagioni, ed è la stessa impressione che abbiamo avuto quando siamo arrivate a Piazza Rosè una mattina della scorsa settimana.

Un altro mondo.

Oggi vogliamo raccontarti una storia diversa dai soliti casi studio finanziari. Questa storia parla dell’importanza di Fidarsi, Guardare, Affrettarsi.

Oggi Piazza Rosè non si chiama più così: dal 2013 è stata battezzata con il nome di “Cascina Don Guanella” ed è il frutto di un progetto di agricoltura sociale avviato dalla Casa Don Guanella, una comunità educativa che accoglie minori provenienti da situazioni traumatiche o difficili. Come David, un giovane migrante africano alla ricerca di nuove prospettive di vita. È in Italia da poco più di tre anni, ed è la prima persona che incontriamo quando giungiamo lì. Gli chiediamo se sa dove possiamo trovare Don Agostino Frasson, il Responsabile della comunità. Siamo lì per intervistarlo sul progetto Don Guanella, che Italfinance Group si è impegnata a finanziare da quest’anno insieme ad altre imprese del territorio. David ci sorride e ci porta da lui.

Don Frasson è un uomo alto, fisico da ciclista, che ha fatto della passione per le due ruote anche uno strumento di coesione sociale, per aggregare tra loro i giovani della comunità e aiutarli a integrarsi con la città.

Ci accompagna a visitare la tenuta, che non comprende solo la cascina di 900mq acquistata sei anni fa grazie a una campagna di crowdfunding e alla Fondazione Provincia di Lecco Onlus, ma anche un terreno agricolo di 5 ettari, che la comunità può sfruttare per gestire internamente l’intera filiera produttiva di derrate come orzo, farro, grano saraceno, vino, birra, olio, miele, uova, formaggi e altri prodotti che è possibile acquistare in loco. Da poco è stata pure costruita una stalla, che ora include una sala mungitura, un caseificio e un pollaio.

È proprio quando visitiamo la stalla e conosciamo i simpatici animali che la abitano che ci accorgiamo di tre verbi dipinti a caratteri cubitali su una delle pareti interne: FidarsiGuardareAffrettarsi.

Chiediamo a Don Frasson il loro significato. Le parole sono state pronunciate da Papa Francesco quando la Famiglia Guanelliana si è recata in visita da lui nel 2015 e sintetizzano perfettamente lo spirito della comunità:

Fidarsi, accettando l’impegno di prenderci cura degli altri avendo fiducia nelle nostre capacità

Guardare, oltre il nostro io, e non chiudere gli occhi di fronte a chi ci chiede aiuto, lontano o vicino che sia

Affrettarsi, perché non ci si può fermare fino a quando ci sono bisognosi da soccorrere.

A giudicare dall’allegria con cui ci accolgono mucche, asinelli e caprette, gli abitanti della comunità stanno svolgendo bene il proprio lavoro. Lo scopo del progetto è infatti quello di aiutare i giovani a rischio di emarginazione sociale, accomunati da una sensazione di vuoto e di perdita di speranza in una vita dignitosa, a sentirsi realizzati in qualcosa attraverso la cura dell’ambiente in cui sono inseriti. Una sorta di “pedagogia del fare”.

La Cascina è in continua espansione: negli ultimi mesi sta lavorando per offrire a breve anche servizi di piccola ristorazione, secondo il modello del piccolo agriturismo e del B&B, spazi per eventi e laboratori didattici per bambini. Interessante è anche la realizzazione di una ciclofficina, che ha permesso ad alcuni ragazzi di apprendere il mestiere del meccanico di biciclette e di prestare il proprio servizio ai propri compagni ciclisti, ma non solo. L’importanza che la due ruote riveste all’interno della comunità ha attirato l’attenzione di diversi sponsor e personalità di spicco nel mondo dello sport come Alberto Cova, Cadel Evans, Antonio Rossi, Paolo Savoldelli, Alex Zanardi, che hanno contribuito alla raccolta fondi per supportare lo sviluppo della Cascina, anche nell’organizzazione di eventi sportivi come la Gran Fondo Guanella e la Gimondi.

C’è ancora tanta strada da fare, e Italfinance Group è orgogliosa di investire a lungo termine in questo progetto di Corporate Social Responsibility che sente molto vicina al proprio territorio: un piccolo traguardo che vogliamo condividere con voi, magari brindando con un calice di Barabin, il vino prodotto dai ragazzi del Don Guanella. A loro, i Barabit*!

*Barabit: vezzeggiativo in dialetto brianzolo con cui si usava chiamare carinamente i ragazzi del Don Guanella. Il termine deriva da “Barabba”, il criminale che compare insieme a Gesù di fronte a Ponzio Pilato. Mentre Gesù, innocente, viene condannato a morte per volere del popolo, Barabba, colpevole, viene invece risparmiato e liberato. La Cascina Don Guanella ha deciso di rendere omaggio ai suoi ragazzi nominando il vino che produce con questo nome, così come hanno dato il nome di “Barabina” alla birra di loro produzione.

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